IL POPOLO VENETO

Max Nardari, regista, autore, produttore veneto, debutta come cantautore con il singolo “Fragile”, un brano in lingua inglese accompagnato da un videoclip musicale in animazione, realizzato con la regia dello stesso artista insieme ad Emiliano Leone, uno dei massimi esperti in animazione ed effetti visivi.

Dopo aver scritto canzoni per artisti italiani e dopo diversi film di successo per cinema e tv tra cui “La mia famiglia a soqquadro” e “Liubov Pret-a-Portè” e la conquista del premio Leone di Vetro nel 2018 alla 75a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il poliedrico artista ha voluto fortemente celebrare il suo percorso artistico in questa nuova esperienza transmediale.

“Fragile” è il primo tassello di un disco che uscirà entro l’anno, con sonorità pop dance, e si propone di trasformare la sofferenza in speranza dimostrando come le fragilità di ciascuno di noi possano diventare forza.

Il testo del brano a prima vista può sembrare autobiografico, nel racconto di un uomo che utilizza la propria fragilità come risorsa, anche se in realtà il vero protagonista è il mondo, devastato dai nostri egoismi, che l’hanno portato alla sua distruzione. Un pianeta che si rivolge agli uomini, invitandoli a risvegliarsi, ripartendo proprio dalle loro fragilità.

Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Max Nardari, parlando di “Fragile” ma anche del futuro del cinema e dei suoi prossimi progetti.

Max, ci racconti com’è nato il tuo brano d’esordio “Fragile”?

“Ho fatto il regista per tanti anni e quindi mi sono trovato sempre dietro le quinte e non avrei mai immaginato di uscire dall’ombra e rimettermi in gioco. Il brano è stato arrangiato da Francesco Arpino mentre il video è stato realizzato con Emiliano Leone, massimo esperto di effetti speciali. Io arrivo da Treviso e non ho mai fatto parte di una major ma quando si lavora con il cuore, ed è successo anche al cinema con il film “La mia famiglia a soqquadro” che è disponibile su Amazon Prime, i risultati con il tempo arrivano. Ora vivo un periodo di libertà in cui faccio quello che mi va senza imposizioni, avendo una piccola casa di produzione. Preferisco avere magari meno pubblico ma essere libero di fare quello che voglio, proprio come un pittore che si sveglia la mattina, ha tanti colori a disposizione e sceglie quelli che vuole per dipingere”.
Il testo e il video di “Fragile” trasmettono un duplice e importante messaggio: la fragilità va trasformata in risorsa e l’invito che fa il nostro pianeta agli uomini di rispettare la natura…

“Il lockdown ha permesso di vedere con i nostri occhi che il pianeta ha ripreso a respirare e lo smog è calato. Quindi è importante rispettare la natura. Pensiamo ad esempio a Greta Thunberg che è riuscita a risvegliare le coscienze di tanti giovani che magari nemmeno si interessavano all’ambiente. Il messaggio che vorrei far passare è avere maggiore rispetto per il prossimo. Ho voluto raccontare che la fragilità non è una debolezza. La canzone dice “io seguirò la mia strada, non ho rimpianti, voglio essere libero”, è un testo scritto inizialmente per me ma poi mi sono accorto che era perfetto per il dialogo del pianeta con l’uomo. E’ come se il mondo dicesse all’uomo che si ribella in quanto lo ha egoisticamente distrutto, schiacciato, deturpato ma dalla stessa fragilità riprende a respirare. Il video manda un messaggio di speranza e di forza per poter superare i nostri limiti ed è un invito anche ai giovani a non aver paura di mostrare le proprie fragilità perché sono necessarie per fare un salto in avanti, per rafforzarsi. Tutte le volte che cadi e ti rialzi hai già vinto”.

Come ti sei avvicinato alla musica?

“Mi sono laureato al Dams di Bologna con una tesi su Pedro Almodovar e durante gli anni dell’Università ho iniziato a fare i primi passi nella musica perché avevo conosciuto personaggi come Laura Pausini e suo padre che suonavano al pianobar e poi Lucio Dalla, avendo fatto lezioni di canto con una sua corista. Quando ho finito il Dams sono andato a Londra e lì potevo scegliere di fare il regista invece sono tornato in Italia per dedicarmi alla musica e ho fatto i primi concerti a Roma come cantautore. Essendo difficile sbarcare il lunario ho iniziato a fare cinema e a frequentare la scuola di sceneggiatura della Rai. Quindi ho realizzato i primi video musicali a cavallo tra musica e regia per Fabrizio Moro, Andrea Mirò e tanti altri, passando poi agli spot pubblicitari, ai cortometraggi e ai film tra cui “Liubov pret-a-porté” con Alessandro Borghi, Giancarlo Giannini e Nino Frassica che ha avuto un grandissimo successo in Russia. Per questa pellicola i russi inizialmente volevano una canzone de I Ricchi e Poveri, poi hanno cambiato idea e così ho proposto loro un mio brano dal titolo La ragnatela ed è accaduta una cosa incredibile. Un’artista molto importante in Russia, Olga Pogodina, ha scelto la mia canzone per il trailer del film. Così ho deciso di riprendere a fare musica e l’anno scorso ho avuto anche l’occasione di presentare il Festival di Sabaudia con Tosca D’Aquino e di cantare, ricevendo una buona risposta da parte del pubblico. E’ stata la scintilla che ha dato il via alla produzione di un disco di 11 brani che si chiama “Fragile”. Questo singolo è il primo estratto ed è in inglese perchè spesso faccio l’opposto di quello che mi consigliano in quanto cerco di differenziarmi e di seguire l’istinto”.

A quali progetti cinematografici stai lavorando?

“Ho diretto un cortometraggio che si chiama Ritorno al presente, incentrato sul mondo del social network, con un bel cast composto da Daniela Poggi, Massimo Dapporto e Martina Stella. E poi c’è una commedia corale internazionale dal titolo Fuori tutti“.

Come vedi il futuro del cinema?

“C’è ancora molta confusione, non sappiamo quale sarà il futuro della musica e del cinema, sono i settori più bistrattati e penalizzati, però la nostra fragilità sarà anche la nostra forza. In questo momento di incertezza molti pensano alle piattaforme come alternativa per lanciare i film. Logicamente non c’è paragone tra vedere una pellicola a casa e in sala. Quando ci sarà la possibilità di ricominciare davvero torneremo anche ad andare al cinema. In futuro però credo che parallelamente ci saranno entrambe le modalità di fruizione”.